Dove il sole si frantuma in mare e la memoria canta nelle pietre.

Asathsara si arrampica su sette terrazze di scogliera alla punta occidentale di Enira, con il Mare di Giada che le lambisce i moli e un bosco argenteo alle spalle. Al crepuscolo, i raggi bassi si spezzano in dischi di luce moltiplicati dalla superficie dell’acqua: sono i famosi Tramonti Spezzati, presagio beneaugurante per i naviganti e simbolo araldico della città.


Sguardo d’insieme

Antica talassocrazia elfica, Asathsara governa le rotte tra occidente e oriente, custodisce i segreti del Tessuto Argento (armature e vele leggere) e commercia le pregiate Lacrime del Mare (perle venate di luci). Il trono appartiene alla Casata Ianmenor, ma la città è retta dal reggente Therion Ianmenor, zio dell’erede Asterion Ianmenor, scomparso dopo l’assassinio di Eldrin Ianmenor nel 418 AE.

Da poche lune, però, Asathsara non è più solo faro per i naviganti: ha un Eikon. Il suo nome è Silarion, il Cervo dell’Alba, apparso per la prima volta in epoca moderna durante l’Eclissi del Mare del 550 AE.


Luogo, clima e volto urbano

La città sorge sulla Penisola di Lyra: sette terrazze naturali scendono alla Baia delle Perle, con magazzini e cantieri intagliati nella roccia. Le Scogliere Canore sono traforate da cavità eoliche che, con i venti di ponente, producono canti lunghi e malinconici. Alle spalle, il Lyrasilme, bosco di querce argentate e olmi dorati, custodisce corridoi druidici e radure che “ricordano” passi antichi.

Il clima è un mediterraneo oceanico: inverni piovosi, estati asciutte temprate da brezze costanti. Tra Duenhel e Carto i Tramonti sono più nitidi; ai solstizi compaiono le Nebbie Cantanti, foschie che imprimono sussurri e ricordi nei cristalli locali.

L’architettura elfica alterna torri a spirale, arcate fluenti, vetrate cangianti e giardini verticali. Specchi eliostatici portano luce alle terrazze basse; canali e cisterne raccolgono le mareggiate che talvolta scavalcano la scogliera—evento detto Cascata Marina, celebrato con riti di purificazione.


Un filo di storia

Gli elfi raggiunsero Lyra attorno al −3000 e, sotto il re Mythanar Ianmenor, fondarono Asathsara (≈ −2970), intrecciando presto scambi con Mesycidia, la civiltà draconica ai piedi di Yggdrasil. La città fronteggiò la Marea Oscura (≈ −2850), un assalto abissale respinto dalla flotta e dagli arcieri di scogliera. Secoli dopo, l’ombra dei drow si allungò sull’ovest: Mythanar fu ucciso (≈ −2250) e salì al trono Delsanra Ianmenor. In quegli anni nacque il Tessuto Argento (≈ −2215), seta metallica capace di fendere il vento sulle onde; poco dopo (≈ −2110) si stabilì la rotta con Ippon, la Via del Mare di Giada.

Con l’avvento di Regeran (−1746) Asathsara divenne caposaldo costiero; la Crociata Oscura lasciò cicatrici e prudenza. Fu scalo di rifugi verso Eloir (−1540) e sostenne la nascita di Arkanum. La Notte Bianca (−1095) vide una spedizione arkanita annientata da un dracolich all’ingresso del porto—leggenda per i cantori e monito per i capitani. Nel −450 arcieri asathsarani operarono nell’ombra per difendere Yggdrasil durante la seconda crociata.

All’AE 0, caduto Regeran, nacque il Festival delle Mille Luci (Vonos, 1–7). Sotto gli Ianmenor seguirono secoli di splendore: Ithrandil rifondò l’Accademia Nautica, Celeborn patrocinò arti e scienze, Eldrin ricucì i legami con i vicini.

Il 418 AE fu lo strappo: Eldrin Ianmenor cadde avvelenato dalle Lacrime di Mezzanotte; l’erede Asterion fu accusato e scomparve, mentre lo zio Therion assunse la reggenza. Nel 450 AE un incendio devastò la Biblioteca di Avendyr. Le tensioni fra Solastra e Regula503 AE il Patto con Asmodeus, 512–521 AE lo scisma — indussero Asathsara a serrarsi.

Quando Solastra liberò l’Eikon Metatron (521 AE), la costa fu investita da profughi e spie; nacquero i Marinai della Settima Onda, rete clandestina di capitani e pescatori. La città prosperò, ma Therion irrigidì dazi e permessi. Al 550 AE, durante l’Eclissi del Mare, sulla scogliera dell’Altare delle Sette Rifrazioni apparve una figura di luce: Silarion.


Silarion, il Cervo dell’Alba (Eikon di Asathsara)

Archetipo: Luce / Guida / Purificazione (risonanze con Maree e Rotte).
Aspetto: un cervo interamente bianco e luminoso; i palchi si scompongono in sette corna-prisma, che rifrangono simboli e rotte sui muri come carte nautiche viventi. Dove posa gli zoccoli, la pietra si illumina per alcuni battiti come vetro di mare.

Portatore: Therion Ianmenor, reggente di Asathsara. Durante l’apparizione del 550 AE ha reclamato la Diadema delle Sette Rifrazioni “per la stabilità della città”, centralizzando il canale dell’Eikon. Aelion Lyr resta Custode del Faro Cantante e assistente rituale.
Nucleo: la Diadema delle Sette Rifrazioni (sette pietre lunari recuperate dai fondali della Baia delle Perle dopo tempeste secolari).
Stigma: una corona di luce che affiora sulle tempie in controluce; gli occhi del Portatore perdono l’iride e riflettono il mare. A uso eccessivo, la pelle assume riflessi vitrei (Bruciatura d’Alba).
Soglie: Risveglio → bagliori guida, purificazione di veleni/illusioni; Avatar → cammino di luce solida, fenditura delle nebbie, scudo prismale; Cataclisma (vietato dal Consiglio): “Marea Bianca”, un fronte di luce che respinge corruzione e non-morti lungo la costa ma vitropetrifica temporaneamente statue e vetrate rituali.

Limiti: Nodo-Vincolo ai luoghi di rifrazione (Faro Cantante, Scogliere Canore, Altare delle Sette Rifrazioni); in Pianura Antimagia (Baldezar) o lontano da fonti d’acqua e luce intensa, Silarion degrada di una soglia. L’uso prolungato esige periodi di silenzio e buio nel Lyrasilme.

Dottrina: gli asathsarani lo considerano “il Primo Navigante”: non un dio, ma la via per attraversare l’ignoto. I Custodi del Ciclo leggono Silarion come equilibrio tra luce e maree; il clero di Lhira ne tutela i rituali.


Chi comanda davvero

Il sovrano porta il titolo di Re di Asathsara e Signore delle Maree Occidentali. Oggi il potere è nelle mani del reggente Therion Ianmenor, figura elegante e gelida, che ha promulgato un Editto di Contenimento: solo il Reggente, in quanto Portatore, può invocare Silarion; i Custodi del Faro assistono e garantiscono la sicurezza rituale; il Consiglio delle Maree ratifica a posteriori (nove seggi: tre Antiche Casate, tre Gilde, tre cittadini). Ufficialmente per prudenza; in privato, per consolidare il monopolio della luce.

La giustizia si amministra nella Sala dell’Equità secondo il Codice di Mythanar; l’Ordalia dell’Acqua resta in vigore per tradimento e sacrilegio. Il Gran Giudice Maeladir ha già classificato l’abuso dell’Eikon come “delitto di pericolo astratto”.

Per la sicurezza, la Guardia Argentea (élite in Tessuto Argento) presidia i livelli alti; i Sentinelli Costieri integrano le chiamate luminose di Silarion nelle scale del Faro; la Milizia Cittadina mantiene l’ordine. Gli Occhi del Reggente tracciano oppositori e possibili reti di uso non autorizzato dell’Eikon (in primis la Settima Onda).


Come gira l’oro (e l’argento)

Le Lacrime del Mare riforniscono gioiellieri e ritualisti; alcune, nate durante le Nebbie Cantanti, conservano melodie. Il Tessuto Argento resta l’orgoglio cittadino: armature leggere e vele pronte a respirare. La cristallomanzia locale produce cristalli-memoria e lenti prismatiche per il Faro; i cantieri costruiscono scafi che “piegano” il vento. Il Vino di Luna aggiunge sale e miti alle taverne.

Il Conclave dei Mercanti regola i traffici: Lunari, Frammenti, Corone Oceaniche. I Contratti di Marea modulano clausole secondo le fasi lunari. Dopo il risveglio di Silarion, i dazi su lenti, specchi e pietre lunari sono saliti: la città teme contrabbando di componenti per imitare la Diadema.


Fede e poteri

Lhira, signora delle albe e delle rifrazioni, resta il cuore dei culti; i Custodi del Ciclo vegliano sul Lyrasilme. La dottrina sugli Eikon si è evoluta: da prudenza teorica a culto regolato. Il Rito delle Sette Luci (tramonto su mare calmo) consente al Portatore di riallineare la Diadema; il Silenzio del Bosco (notte senza parole nel Lyrasilme) purifica la Bruciatura d’Alba.


Luoghi notevoli

Palazzo di Cristallo — Sul Colle dell’Alba, cupole e vetrate seguono il cammino del sole. Nella Sala Prisma, la voce si spezza in echi: qui il Portatore giura di non usare l’Eikon a fini di parte.

Biblioteca di Avendyr — Colpita dal rogo del 450 AE, ricostruita a metà. Alcune sale ospitano cristalli-memoria con antiche rotte luminose: frammenti che reagiscono alla vicinanza della Diadema.

Faro Cantante — Il cuore pulsante della città. Le sue armoniche si sono “accordate” su Silarion: durante le veglie del Reggente, la luce si spezza in sette colonne visibili fino a giorno di vela.

Altare delle Sette Rifrazioni — Terrazza naturale sulle scogliere, segnata da pannelli di vetro di mare. Qui Silarion è apparso nel 550 AE; custodisce l’Archivio dei Riflessi (mappe create da rifrazioni guidate).

Scogliere Canore — Scale segrete e porte che rispondono a determinate altezze. I Marinai della Settima Onda conoscono i passaggi; Silarion può aprirne altri, ma a caro prezzo.

Lyrasilme — Il bosco sacro. Nei cerchi interni, di notte, il Reggente lascia che la luce lo abbandoni: il fruscio delle foglie è l’unico antidoto alla Bruciatura.


Gente di Asathsara

Therion Ianmenor, Reggente e Portatore di Silarion — Colleziona cristalli-memoria e silenzi. La corona di luce la maschera con veli prismatici e specchi neri. Ha promulgato l’Editto di Contenimento. Non odia Solastra: teme il caos.

Aelion Lyr, Custode del Faro Cantante — Ex unico candidato naturale al ruolo di Portatore. Oggi è l’assistente rituale del Reggente e l’unico che può spegnere le armoniche del Faro senza provocare risonanze. Parla poco; a volte chiude gli occhi per ascoltare se il mare ha qualcosa da dire.

Elysia Verath, mercante — Siede nel Consiglio delle Maree per le Gilde. Vorrebbe che il Portatore restasse una figura civica, non di casata.

Maeladir, Gran Giudice — Il Codice prima di tutto. Ha codificato l’abuso dell’Eikon come reato.

Saranthor, ammiraglio — Eroe della Marea Oscura; ora pattuglia la baia con navi leggere. Odia i contrabbandieri di lenti.

Marinai della Settima Onda, rete clandestina — Di giorno pescatori, di notte scafisti dal cuore civile. Alcuni vorrebbero che Aelion denunciasse il monopolio del Reggente: lui tentenna.


Per i personaggi (spunti al volo)

  • Il Palco Perduto — Una delle sette pietre lunari della Diadema si spegne. Per riaccenderla serve un canto che solo le Scogliere ricordano.
  • Nebbia Invertita — Un culto avversario tenta un rito per “rovesciare” la rifrazione: trasformare Silarion in faro per l’Ottavo Cerchio.
  • Il Giuramento del Faro — L’Editto di Contenimento è in discussione: il Consiglio valuta se limitare il monopolio del Reggente; servono prove che Silarion non sia già militarizzato.
  • Carovane di Vetro — Lenti e pietre lunari spariscono in porto; seguendole si arriva a un laboratorio che sta creando diademe false.
  • Marea Bianca — Una flotta di non-morti emerge con la nebbia: invocare la soglia Cataclisma salverà la costa… ma a quale prezzo per Therion e la città?

Cronologia in tre respiri

Appare Silarion (550 AE) — Il Cervo dell’Alba si mostra all’Altare delle Sette Rifrazioni.

Fondazione (≈ −2970) — Mythanar Ianmenor raduna le casate sulla Penisola di Lyra.

Arte e vela (−2215 →) — Nasce il Tessuto Argento; si apre la Via del Mare di Giada (≈ −2110).

Notte Bianca (−1095) — Dracolich al porto; Asathsara non dimentica.

Mille Luci (AE 0) — Lanterne a mare, nuove alleanze.

Il colpo al cuore (418 AE) — Eldrin Ianmenor cade; Therion reggente; Asterion scompare.

Parole bruciate (450 AE) — La Biblioteca di Avendyr brucia.